WWE 13, il nuovo capitolo della fortunata serie, è arrivato nelle nostre console puntuale anche quest'anno, portando a portata di pad tutta l'esplosività di questo incredibile mix di spettacolo e sport. Vediamo se anche per il 2013 i soldoni per la licenza WWE sono stati ben spesi.

Con la sua Road to Wrestlemania il predecessore WWE 12 ha cercato di raccontare le storie di diversi lottatori, ma un sistema ad obiettivi non proprio efficace e la struttura un pò troppo lineare delle partite ha impedito all'intera esperienza di spiccare il volo.
 
La nuova modalità Attitude Era in WWE 13, corregge il tiro rettificando gli errori commessi nel precedente capitolo, fissando in ogni partita dei "bonus storici" che vanno a prendere il posto delle particolari azioni necessarie per andare avanti. Di conseguenza, se volete che i vostri incontri seguano la stessa piega che hanno avuto nella storia reale serete ad esempio liberi, controllando The Undertaker nell'Hell in a Cell al pay-per-view King of the Ring del 1998, di seguire le indicazioni dei bonus storici e finire Mankind con la fatale tombstone piledriver dell'incontro originale. Se invece preferite procedere con la campagna improvvisando a vostro gusto, passerete ugualmente anche se concludete schienandolo, ma in questo caso non otterrete alcuna ricompensa o bonus a fine incontro. Andando avanti in questa modalità, mentre si apprende la storia di numerose leggende del wrestling come "Stone Cold" Steve Austin, Mick Foley, la D-Generation X, The Undertaker ed altri, il gioco introduce gradualmente ai nuovi tipi di partita e meccaniche di gioco. In ogni aspetto, fatemelo dire, Attitude Era è la modalità storia più bella che io abbia mai giocato in un gioco di wrestling.

Parlando di roster, THQ non ha certo lesinato il numero delle superstar dell'epoca, tirando fuori un set da sogno che copre praticamente tutto, dagli eventers principali come Triple H e The Rock agli atleti di medio talento come The Godfather e Billy Gunn. Di per sé, la modalità Attitude Era finisce per offrire più roba rispetto ad altri titoli con dichiarato focus storico come Legends of Wrestlemania e WWE All-Stars. Avrebbero potuto ricacciarne un gioco interamente dedicato al periodo degli anni '90, ed invece THQ offre anche un elenco completo di Wreslter correnti ed una modalità WWE Universe estremante personalizzabile.

Come nei precedenti capitoli, la modalità WWE Universe vi dà il pieno controllo sulla struttura settimanale degli show, il roster, programmi televisivi e quant'altro, praticamente unendo alla modalità carriera anche quella manageriale. Centinaia di scene possono apparire organicamente prima, durante o dopo le partite, e si tratta quasi sempre di materiale di ottima fattura visto che il team di sviluppo ha avuto l'aiuto del produttore Paul Heyman, ovvero una delle migliori menti del settore. Creando amicizie e rivalità, vedendo passare le cinture da un lottatore all'altro, seguendo la carriera di una superstar creata nel potentissimo editor dalla nasciata al tramonto, o presentando il vostro personale TV Show, scoprirete che, più di prima, questa questa modalità è praticamente senza fine sotto tutti gli aspetti.
Inoltre, adesso sono disponibili tante funzioni per personalizzare a piacimento il tutto: disabilitare determinati wrestler, decidendo cioè quali lasciare in attività e quali eclissare, modificare le classifiche in modo da scegliere quali lottatori far restare nella propria, decidere quali storyline lasciare in piedi durante Universe e quali interrompere, disattivare gli infortuni, etc., WWE Universe sarà veramente la vostra personale esperienza nel mondo del Wrestling.

Dal punto di vista tecnico si riscontrano luci ed ombre. Graficamente non si sono fatti passi in avanti degni di nota ed in generale il gioco appare non in linea con gli standard attuali. Benchè non ci sia nulla che possa far gridare allo scandalo, da un gioco uscito sul finire di una generazione con le console spremute al massimo era più lecito aspettarsi qualcosa in più a livello visivo. Per contro, è evidente il lavoro svolto per smussare gli spigoli presenti nella giocabilità dell'edizione 2012, con la massiccia ridisegnazione sia della fisica sia dei modelli delle animazioni e degli scheletri dei personaggi, che adesso appaiono molto più proporzionati rispetto alle dimensioni delle controparti reali. Come conseguenza diretta, ci troviamo davanti un gioco che tiene maggiormente conto delle differenze di stazza dei lottatori, inibendo l'uso di certe mosse o prese quando il gap fisico tra i wrestler è elevato, o facilitando gli atterramenti per gli atleti più possenti nei confronti di quelli più minuti. Tutti fattori che, invevitabilmente, aggiungono maggiore spessore tattico al gameplay.

Come nei precedenti capitoli, toglietevi pure dalla testa combo da far intrecciare le dita stile Mortal Kombat, il gameplay è rimasto quasi invariato rispetto al passato concentradosi maggiormente sul tempismo, sulle prese, contromosse e schienamenti. Una novità riguarda l'utilizzo del tasto Y (Triangolo su PS3). In base alle condizioni dell'avversario, o alla vostra posizione rispetto a lui, in determinati momenti del match potrete utilizzarlo per far partire degli attacchi devastanti altamente coreografici, con la camera che ruota in perfetto stile televisivo e la folla che si infiamma. Le entrate sono strepitose, con tanto di megaschermo con immagini reali alle spalle del Wrestler che contribuisce drasticamente a portare il livello di coinvolgimento a livelli incredibili.

Nonostante tutto questo ben di Dio, WWE 13 non è certo esente da difetti. Le animazioni sono ben fatte, ma talvolta zoppicano visibilmente, in particolare quando i lottatori sono fuori dal ring. L'IA di tanto in tanto va a farfalle, prendendo decisioni in particolari momenti del match poco comprensibili. A volte capita di udire il boato della folla in un'arena praticamente vuota, e la fisica di corde e oggetti non risponde sempre come dovrebbe. Difetti che si fanno notare, ma che in ogni caso non intaccano più di tanto la fantastica esperienza di gioco offerta da questo titolo.

In breve

WWE è tornato e con questo nuovo capitolo rimane senza dubbio la migliore simulazione di Wrestling in circolazione, dentro e fuori dal ring.
A parte correggere alcuni difetti minori che persistono, i fan di WWE si chiederanno quale potrà essere il prossimo passo di THQ. Perchè WWE 13 offre una quantità di contenuti veramente impressionante. Il suo roster è impareggiabile, la suite di creazione è più grande e potente rispetto a quella, già enorme, del precedente capitolo. La modalità online sembra finalmente non soffrire di problemi di lag e offre le opzioni e funzionalità dei grandi giochi di combattimento. Chi non vive di pane e Wrestling potrebbe non accorgersi di quanto THQ sia innamorata di questo sport e di quanto lo conosca bene, ma sperimenterà comunque un ottimo gioco di combattimento. Gli appassionati saranno invece rapiti, impressionati e sorpresi per tutta la durata del gioco.